Di Giannantonio: “Roma come un rettilineo a 360 km/h. I numeri parlano per me” | ESCLUSIVO

Fabio Di Giannantonio ritratto - LaPresse
Fabio Di Giannantonio ritratto - LaPresse

Il quarto posto e le lacrime dopo il Gp in Indonesia. Fabio Di Giannantonio ha mandato il suo chiaro messaggio alla MotoGP: c’è e vuole esserci anche in futuro.

Il pilota romano, grande appassionato di calcio e tifoso della Roma, sta dando dimostrazione del suo indiscutibile talento. Dopo una prima stagione nella classe regina caratterizzata dall’inevitabile adattamento e un inizio di campionato 2023 con qualche infortunio di troppo, oltre all’operazione all’avambraccio, il 25enne ora si trova a proprio agio con la moto e dal punto di vista fisico, anche grazie al lavoro di Walter Martinelli, fisioterapista ed osteopata della Roma e della Nazionale italiana di calcio per la quale è head of physio.

Di Giannantonio, reduce dallo splendido quarto posto nella gara disputata lo scorso weekend in Indonesia, parla in un’intervista esclusiva a Calciomercato.it: dalla passione per la Roma e il calcio al suo futuro nella classe regina.

Hai fatto riferimento spesso al calcio come una questione di famiglia. Una passione ereditata da tuo padre e che coinvolge anche tuo fratello che gioca in Serie D. Cosa rappresenta il calcio per te?

“Il calcio, come lo sport in generale, rappresenta moltissimo per me: sacrificio, lavoro, risultati, gioie, dolori… In una parola passione. Io ho due passioni grandi nel mondo dello sport: le moto e la Roma. Poi certo, certi amori si ereditano in famiglia: mio padre è da sempre un tifosissimo e mio fratello ed io non potevamo essere da meno. Lo vedo
anche come un ulteriore vincolo familiare, una cosa davvero potente”.

Non hai mai nascosto la passione per la Roma, squadra per la quale tifi da bambino e che porti anche con te in MotoGP: quando vedi i colori giallorossi cosa ‘scatta’ dentro di te? C’è un calciatore, attuale o del passato, con il quale ti identifichi?

“La Roma è un po’ come un rettilineo a 360 km/h. Come fai a spiegarlo… Le sensazioni che ti dà la tua squadra del cuore, poche cose te le danno nella vita. Nel mio caso il brivido della velocità è la cosa che più si avvicina alla passione per la mia squadra. Ho avuto la fortuna di visitare varie volte Trigoria, non conto nemmeno le partite allo stadio (anche se non ci sono quasi mai) e ho avuto l’opportunità di conoscere tanti calciatori. Con Edoardo Bove c’è un gran bel rapporto, gli voglio bene, quindi se dovessi scegliere uno su tutti direi lui”.

Conciliare tifo e professione non è semplice per chi vive continuamente in giro per il mondo come voi piloti. Come riesci a seguire la Roma e hai qualche rito scaramantico particolare prima di ogni partita?

“Puoi stare in qualunque parte del mondo con la MotoGP, ma sai sempre a che ora giocherà e sei sempre pronto a collegarti e a soffrire insieme ai ragazzi, non importa se sono le 3 del mattino (a meno che sia la notte prima di una gara…). Nessun rito particolare, ma religioso silenzio e attorno solo “compagni di squadra”. Fondamentale (ride, ndr)”.

Sempre in tema di ‘scaramanzia’: hai qualche gesto particolare prima di una gara?

“Non ho mai avuto un vero e proprio rito, ma mi piace fare le cose con un certo ordine. Per esempio, faccio sempre gli stessi esercizi nello stesso ordine per scaldarmi, infilo sempre guanto e stivale sinistro per primo e per salire sulla moto vado dal lato destro”.

Fabio Di Giannantonio piega moto LaPresse

MotoGP, il pronostico di Di Giannantonio: “Mondiale si deciderà a Valencia”

Il motomondiale entra nel vivo con il rush finale, ma è ormai da tempo partito il mercato dei piloti. L’addio di Marquez alla Honda porterà inevitabilmente ad un effetto domino che coinvolge anche te. Dove ti vedi nel 2024?

“Stiamo lavorando bene, crescendo di gara in gara e i risultati si vedono. Il movimento di Marc ha spiazzato un po’ tutta la MotoGP, ma noi conosciamo il nostro valore, siamo metodici e concentrati su continuare ad alzare il livello. I numeri parlano per me, per la mia squadra e per il mio entourage. Dal mio manager Diego Tavano al mio preparatore Daniele Pinto e Walter Martinelli, fisioterapista ed osteopata della Roma e della Nazionale, passando per il mio assistente, il mio nutrizionista e tantissimi altri: tutti uniti con lo stesso obiettivo. Con queste prestazioni e questo gruppo, credo proprio che la MotoGP non si lascerà scappare l’unico pilota romano…”

In chiusura, un pronostico sul Mondiale: Bagnaia riuscirà a fare il bis?

“Sarà una bella sfida perché entrambi sono in grande forma. Pecco ha avuto qualche basso nell’ultimo periodo, ma ha dimostrato per l’ennesima volta tutto il suo valore nel GP di Indonesia con una grande rimonta. D’altra parte Martin ha una grandissima chance. Non mi
stupirebbe se si decidesse a Valencia il campionato”.

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